Estrazione dente del giudizio: quando è necessaria?

Se godi di un sorriso smagliante e sei tra i pochi fortunati a non aver mai avuto nemmeno una piccola carie o ascesso, forse c’è un momento che anche tu dovrai recarti dal dentista e stavolta non per il periodico trattamento di igiene dentale. Quando? Ma ovviamente per l’estrazione del dente del giudizio.

Non c’è spazio!

Spesso i terzi molari, o più comunemente denti del giudizio danno problemi perché non trovano lo spazio sufficiente per posizionarsi nella loro sede fisiologica. Questa incapacità, molto frequente nei pazienti giovani, è detta disodontiasi e può derivare anche da impedimenti di carattere infiammatorio che ne bloccano la spinta.

Tutto ciò è strettamente correlato all’evoluzione dell’uomo e alla trasformazione delle sue abitudini alimentari che hanno con il tempo reso la mandibola meno ampia. Per questo non è raro che il molare in questione, retaggio dei tempi più antichi, rimanga sotto la gengiva, prendendo il nome appunto di “dente del giudizio incluso”.

Caso per caso

Prima di procedere all’estrazione, l’odontoiatra deve valutare tutta una serie di fattori che riguardano in modo specifico il paziente e non solo la sua situazione dentale.

  • Età: questo aspetto è determinante, perché tali denti tendono a erompere in arcata dai 18 a i 25 anni, (da qui la specifica “giudizio”). Bisogna quindi valutare sempre sia la spinta eruttiva e l’eventuale formazione delle radici.
  • Denti contigui: nel caso manchino i molari o questi siano danneggiati, il terzo molare può svolgere una funzione sostitutiva, agevolando la masticazione, Situazione diversa se invece questo ha già danneggiato quelli vicini.
  • Posizione: prima di togliere il dente è necessario anche controllare come questo si sia posizionato nell’arcata, non solo rispetto agli altri molari, ma anche in relazione al nervo alveolare inferiore o al seno mascellare nel caso di quello superiore.
  • Sintomi: la situazione e i tempi d’azione cambiano nettamente se il paziente manifesta (o meno) dolore al dente del giudizio.
  • Condizione fisica: non è solo una questione che riguarda la bocca! In una fase di analisi preliminare è bene tenere in considerazione anche se si tratta di un soggetto fumatore, diabetico, cardiopatico e così via.

Tutta una questione di fiducia!

Non ci sono regole precise, ogni situazione è relativa. L’importante è che si instauri un rapporto di fiducia con il paziente per valutare la strada giusta da intraprendere e spiegare l’eventuale fase di post-estrazione del dente del giudizio. Ciò è molto importante in ambito odontoiatrico in quanto non è raro trovare persone affette dalla classica “fobia del dentista”, che le porta a trascurarsi per lunghi periodi, trasformando così un comune problema al dente in qualcosa di molto più serio.

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